Innovazione

Come un professionista sceglie la saldatrice inverter

Le saldatrici inverter sono degli piccoli attrezzi che servono per saldare ( o unire ) le due parti del metallo o dell’acciaio in un unico pezzo. Possono essere delle dimensioni più piccole con poche funzioni per le necessità casalinghe o amanti del fai da te e hobby.

Oppure possono arrivare ai livelli tecnologicamente più avanzati ( includendo tutti gli accessori che si possono comprare a parte ) per i professionisti che usano questo attrezzo molto spesso per le esigenze lavorative.

Le saldatrici inverter ci sono in commercio di varie dimensioni e con varie funzioni. Forse la prima distinzione che possiamo fare è in base all’alimentazione. Ci sono quelle per uso personale e domestico che non superano i 3 Kw, po ci sono quelle per uso con il generatore per le zone dove non abbiamo accesso diretto alla energia elettrica ma comunque abbiamo esigenza di usare una saldatrice inverter, e alla fine ci sono quelle che sono per uso industriale e superano i 3 Kw.

I prezzi variano dal modello al modello. Quelli per uso personale sicuramente avranno il prezzo un po’ più contenuto. Guardate sempre bene le istruzioni prima di usare questo attrezzo per la prima volta, perché se siete inesperti è meglio non rischiare. I professionisti invece dovrebbero portare le maschere e le scarpe antinfortunistiche perché la sicurezza sul lavoro è più che importante.

Accessori che potrebbero servirci durante l’uso di una saldatrice inverter

Insieme alle saldatrici inverter possiamo comprare molti accessori che vengono venduti separatamente. Molto spesso durante il lavoro con la saldatrice ci serve anche una maschera per la saldatura. Copre maggior parte della testa e la visiera ce l’ha abbastanza grande in vetro per poter vedere bene.

I prezzi variano dai 10 ai 200 euro perché ci sono anche le maschere a cristalli liquidi che sono professionali, regolabili e hanno una regolazione automatica dell’oscuramento. Viene alimentata attraverso le celle solari. Le maschere più convenienti con si mettono sulla testa come un casco ma hanno solo una maniglia interna che teniamo e avviciniamo al viso quando lavoriamo.

Altri accessori possono essere per esempio degli elettrodi per la saldatura. Il loro diametro può variare dai 2 ai 2,5 o 3,2 mm. Di solito si vendono in una confezione da 10 pezzi. Materiale può essere acciaio o metallo. Il loro uso assicura un gradevole aspetto del lavoro finale della saldatura con la saldatrice inverter.

Nella lunga lista degli accessori possiamo trovare anche le scarpe antinfortunistiche, torcia sostitutiva per la saldatura, vari martelli, pinze per la saldatura, cavi, carrelli, morsetti o kit interi per la saldatura ( così siamo sicuri di avere tutto per iniziare il nostro lavoro ).

Ecco perché’ non rinunciare ai telefoni cordless

Oramai cellulari e smartphone hanno quasi interamente sostituito la linea fissa di casa. Indubbiamente, è molto più comodo poter chiamare dove e quando vogliamo, senza le limitazioni derivanti dalla classica cornetta con il filo che tiene inevitabilmente inchiodati allo stesso punto per tutta la durata della telefonata.

Tuttavia, alcuni operatori offrono delle tariffe per la linea fissa molto più vantaggiose rispetto alla rete mobile. Perciò, se avete deciso di non rinunciare al numero fisso di casa, l’opzione migliore (e decisamente economica) è scegliere un telefono cordless.

Quasi come un cellulare

I telefoni cordless di ultima generazione sono talmente all’avanguardia da incorporare alcune funzioni tipiche dei telefoni cellulari. Infatti, alcuni cordless permettono di inviare sms, di salvare nomi e numeri in rubrica e di impostare sveglia e orologi.

Oltre a queste funzioni, un vantaggio dei cordless e della linea fissa sono i costi: gli ultimi modelli di smartphone hanno raggiunto costi esorbitanti e le bollette o i contratti mensili sono generalmente superiori ai venti euro. Il telefono fisso cordless, invece, può essere acquistato con una spesa minima e la bolletta può essere anche di pochi euro l’anno se scegliete la giusta opzione.

Rispetto al classico telefono con la cornetta, poi, il cordless rappresenta un incredibile passo avanti: vi permette di muovervi e di continuare le vostre faccende di casa mentre telefonate (proprio come un cellulare), ha un’autonomia di parecchie ore, si ricarica velocemente, e funziona anche fino a 200 metri di distanza dalla base.

Per di più, se ne avete la necessità potete facilmente trovare degli amplificatori di portata che ne aumentino il raggio d’azione e dei ricevitori supplementari con cui potrete aumentare il numero di dispositivi da cui chiamare.

A chi può essere utile?

Innanzitutto, c’è da dire che un telefono cordless può essere utile a chiunque e in ogni casa dovrebbe essercene almeno uno. Vi permetterà di tenervi in comunicazione con persone che conoscete da anni, magari anziane, che non hanno molta dimestichezza con le nuove tecnologie e che non rinunceranno mai alle classiche telefonate alla linea fissa.

Se, poi, avete un’azienda (che sia di piccole, medie, o grandi dimensioni), un telefono cordless è fondamentale per mantenere contatti professionali con clienti, fornitori e partner. Un numero di linea fissa da inserire sul vostro sito web e biglietti da visita accrescerà la vostra professionalità e reperibilità.

Inoltre, vi permetterà di tenere sotto controllo quasi tutte le comunicazioni in entrata e in uscita dalla vostra azienda e darà la possibilità a chi vi chiama di lasciare dei messaggi in segreteria telefonica qualora non riusciate a rispondere al momento della telefonata.

Infine, se avete esigenze particolari, potete trovare dei ricevitori per esterni più specifici e resistenti, con un raggio d’azione tale da permettervi di comunicare tranquillamente anche mentre vi trovare al di fuori delle mura aziendali.

Controlla la temperatura con il cronotermostato

Ormai tutte le case sono dotate di cronotermostati digitali a parete con cui regolare la temperatura della stanza o dell’intera abitazione.

Non tutti i cronotermostati sono uguali e alcuni modelli sono decisamente migliori di altri per quanto riguarda il numero di programmi da impostare, la varietà di opzioni consentite e il risparmio energetico (e quindi economico) che permettono.

Come programmarli

Come tutti sappiamo, riscaldare una casa costa, soprattutto se stiamo parlando di un’abitazione molto grande e dispersiva. Perciò, ogni dispositivo ed invenzione che ci permettano di ridurre, anche solo di poco, i consumi sono ben accetti.

I cronotermostati ci permettono di impostare la temperatura in ogni stanza e possono essere programmati settimanalmente o quotidianamente. Gli apparecchi a programmazione settimanale sono generalmente più costosi ma permettono un risparmio maggiore se valutato a lungo termine.

Questa tipologia è particolarmente indicata per chi lavora tutti i giorni della settimana e che non ha quindi la necessità di riscaldare tutti gli ambienti. In questo caso, si potrà impostare una programmazione che avvii il riscaldamento poco prima che rientriate in casa – per farvi trovare una temperatura e un ambiente accoglienti – e che, magari, regoli una temperatura più alta per i weekend quando trascorrerete più tempo in casa.

I modelli migliori hanno una profondità di programmazione molto elevata. Ciò significa che potrete impostarli con una precisione al minuto, in modo da ridurre i costi al massimo e avere un controllo completo sui livelli di temperatura della vostra casa.

Per quanto riguarda i cronotermostati a programmazione giornaliera, invece, sono leggermente più economici e devono essere regolati ogni giorno. Sono indicati per casalinghe, studenti, pensionati o comunque per chiunque passi molto tempo in casa e abbia la possibilità di controllare il dispositivo quotidianamente e di impostarlo a seconda delle proprie esigenze.

Programmi all’avanguardia

I cronotermostati migliori includono una vasta gamma di programmi preimpostati che vi aiuteranno nel risparmio energetico e che vi guideranno nella personalizzazione del dispositivo. Inoltre, alcuni apparecchi sono dotati di funzione Wireless: possono, cioè, essere regolati a distanza tramite una particolare app da scaricare su smartphone o tablet.

La comodità di questa funzione è estrema e preziosa soprattutto per chi passa molto tempo lontano da casa ma vuole assicurarsi di trovare una temperatura adatta ed accogliente al momento del rientro. Vi consentiranno di massimizzare il risparmio anche qualora aveste un programma di impegni flessibile o accadesse un qualsiasi imprevisto che vi costringa a restare fuori di casa più a lungo del previsto.

In questo caso, basterà reimpostare l’orario dal vostro cellulare o tablet e rimandare di qualche ora (o mezz’ora) il momento in cui il riscaldamento verrà attaccato.

Un accorgimento, qualora utilizzaste programmi di risparmio energetico o disattivaste il riscaldamento per qualche giorno, ricordatevi di impostare l’avvio del riscaldamento per qualche ora prima del vostro ritorno per non correre il rischio di trovare la casa gelata.

Quali sono le invenzioni più bizzarre?

Quando pensiamo al ventesimo secolo ci vengono in mente invenzioni brillanti che hanno cambiato il mondo e il corso della storia: computer, aereo, televisione e chi più ne ha più ne metta.

Tuttavia, per ogni intuizione geniale esistono centinaia di creazioni e scoperte del tutto inutili, e c’è chi ne ha fatto una vera e propria mania: ed ecco nascere il Chindogu.

Il Chindogu

Chi poteva lanciare la mania dell’invenzione assurda se non i giapponesi? Popolo brillante ma con uno spiccato gusto per l’assurdo. Nel 1980, Kenji Kawakami ha dato il via alla moda dell’invenzione assurda che deve però rispettare alcune regole.

Il Chinogu, infatti, deve coniugare l’elemento del bizzarro con il genio creativo dell’inventore. Per questo motivo deve essere allo stesso tempo utile ed inutile, e deve essere creato con uno scopo preciso: si deve, cioè, riconoscere il lavoro di ingegno alla base della nuova idea.

Il Chindogu è ormai diventato parte integrante della cultura giapponese ed un simbolo di riconoscimento in tutto il mondo. Solitamente queste invenzioni bizzarre non sono soggette a vendite ma, qualora si rivelassero particolarmente utili, possono essere immesse in commercio senza essere brevettate e funzionare come un dono del folle inventore per il mondo – in particolare per l’altrettanto bizzarra comunità giapponese.

I casi più assurdi

Tra le invenzioni più bizzarre troviamo il casco massaggiante: un vero e proprio casco da indossare in qualsiasi occasione siate stanchi o stressanti. Una volta indossato partono suoni rilassanti e dei rulli massaggiatori che rilassano il cuoio capelluto.

Non si possono poi non citare gli occhiali da sole con telescopio incorporato: un po’ scomodi da indossare in giro ma eccellenti per i turisti più curiosi che non vogliono perdersi nessun dettaglio. Parlando di turisti, è stata inventata anche un’economica fotocamera a 360 gradi che altro non è che una serie di macchinette usa e getta incollate tra di loro fino a creare una specie di originale corona da indossare in testa.

I pulsanti delle fotocamere sono tutti collegati tra di loro e con un unico click si può ottenere una foto panoramica a 360 gradi.

Altre invenzioni non hanno nemmeno bisogno di spiegazioni: abbiamo l’applicatore di collirio ad imbuto, il burro in stick, il vaso per urlare (si urla all’interno per sfogare lo stress, le pareti assorbono i suoni), i proteggi scarpe antipioggia (due ombrellini da applicare sulla punta delle scarpe), l’ombrello “al contrario” per raccogliere l’acqua piovana.

E ancora, un’impalcatura per portare un rotolo di carta igienica sopra la testa (comodo dispenser immancabile in caso di raffreddori cronici), la fascia reggi-ombrello per ripararsi dalla pioggia mantenendo le mani libere, la cravatta portaoggetti con la cancelleria sul retro e la cravatta che si trasforma in ombrello in caso di pioggia.

La lista sarebbe ancora lunga, ma credo che il concetto sia chiaro: sono tutte idee potenzialmente utili, ma la realizzazione estremamente bizzarra e il mercato globale può funzionare anche senza che vengano necessariamente commercializzate.

Desalinizzazione ad energia solare

Molte delle nuove ricerche scientifiche ed innovazioni sono mirate alla salvaguardia dell’ambiente e le necessità umanitarie (tragicamente in aumento). Uno tra i problemi principali per le popolazioni africane e del sud-est asiatico è la carenza di acqua: la siccità colpisce moltissime società, causando tante, troppe vittime e impedendo il funzionamento di strutture basilari e necessarie per lo sviluppo sociale ed il progresso economico ed industriale.

Il diritto al cibo e all’acqua è uno dei diritti fondamentali dell’uomo che, purtroppo, in molte parti del mondo non viene rispettato ed implementato.

Per questo motivo, da anni gli aiuti umanitari internazionali lavorano per provvedere ai bisogni immediati ed urgenti di queste popolazioni ma, allo stesso tempo, investono in progetti a lungo termine che possano rendere queste comunità autonome e autosufficienti.

La desalinizzazione dell’acqua

In zone del mondo in cui le risorse idriche scarseggiano, si è spesso ricorso alla desalinizzazione dell’acqua marina – chiaramente qualora paesi occidentali o organizzazioni internazionali abbiano investito nella creazione di infrastrutture e macchinari adeguati.

La desalinizzazione non è necessaria solamente per l’acqua marina, anche l’acqua di pozzi biologici scavati per andare alla ricerca di riserve idriche in profondità è spesso imbevibile a causa dell’elevato tasso di sale che contiene.

Tuttavia, questo processo fondamentale richiede moltissima energia per poter essere portato a termine: energia e fonti energetiche costanti e sicure spesso mancano nelle zone più rurali di paesi come India e molte nazioni Africane.

Fortunatamente, i ricercatori del MIT sembrano aver trovato una soluzione adeguata alle risorse e alle capacità tecniche ed elettriche di questi paesi: la desalinizzazione tramite energia solare.

La dissalazione per elettrolisi

I ricercatori del MIT (il Massachusetts Institute of Technology, una tra le più importanti università per la ricerca del mondo) hanno trovato una soluzione alternativa al classico metodo di dissalazione che sfruttava il principio dell’osmosi inversa.

La tecnica alternativa di dissalazione per elettrolisi è, in realtà, in circolazione dal 1960 e, oltre a permettere di evitare alti dispendi energetici (richiede dal 25 al 70 percento di energia in meno), garantisce il recupero di oltre il 90 percento dell’acqua.

Per di più, le strutture necessarie alla dissalazione per elettrolisi non hanno bisogno di manutenzioni particolari, non hanno filtri e le membrane da cui sono rivestite devono essere sostituite solamente una volta ogni dieci anni.

Lo sviluppo e l’ampliamento di questo nuovo uso di una tecnologia già ampiamente conosciuta potrebbero fare la differenza nella vita di milioni di persone che, purtroppo, ancora oggi non hanno accesso a risorse idriche a causa di gravi siccità e scarse piogge.

I ricercatori del MIT stanno ancora lavorando per il perfezionamento delle strutture e la diffusione su larga scala di una tecnica efficiente ed economica che potrebbe avere un impatto importante su scala globale.