Quali sono le invenzioni più bizzarre?

Quando pensiamo al ventesimo secolo ci vengono in mente invenzioni brillanti che hanno cambiato il mondo e il corso della storia: computer, aereo, televisione e chi più ne ha più ne metta.

Tuttavia, per ogni intuizione geniale esistono centinaia di creazioni e scoperte del tutto inutili, e c’è chi ne ha fatto una vera e propria mania: ed ecco nascere il Chindogu.

Il Chindogu

Chi poteva lanciare la mania dell’invenzione assurda se non i giapponesi? Popolo brillante ma con uno spiccato gusto per l’assurdo. Nel 1980, Kenji Kawakami ha dato il via alla moda dell’invenzione assurda che deve però rispettare alcune regole.

Il Chinogu, infatti, deve coniugare l’elemento del bizzarro con il genio creativo dell’inventore. Per questo motivo deve essere allo stesso tempo utile ed inutile, e deve essere creato con uno scopo preciso: si deve, cioè, riconoscere il lavoro di ingegno alla base della nuova idea.

Il Chindogu è ormai diventato parte integrante della cultura giapponese ed un simbolo di riconoscimento in tutto il mondo. Solitamente queste invenzioni bizzarre non sono soggette a vendite ma, qualora si rivelassero particolarmente utili, possono essere immesse in commercio senza essere brevettate e funzionare come un dono del folle inventore per il mondo – in particolare per l’altrettanto bizzarra comunità giapponese.

I casi più assurdi

Tra le invenzioni più bizzarre troviamo il casco massaggiante: un vero e proprio casco da indossare in qualsiasi occasione siate stanchi o stressanti. Una volta indossato partono suoni rilassanti e dei rulli massaggiatori che rilassano il cuoio capelluto.

Non si possono poi non citare gli occhiali da sole con telescopio incorporato: un po’ scomodi da indossare in giro ma eccellenti per i turisti più curiosi che non vogliono perdersi nessun dettaglio. Parlando di turisti, è stata inventata anche un’economica fotocamera a 360 gradi che altro non è che una serie di macchinette usa e getta incollate tra di loro fino a creare una specie di originale corona da indossare in testa.

I pulsanti delle fotocamere sono tutti collegati tra di loro e con un unico click si può ottenere una foto panoramica a 360 gradi.

Altre invenzioni non hanno nemmeno bisogno di spiegazioni: abbiamo l’applicatore di collirio ad imbuto, il burro in stick, il vaso per urlare (si urla all’interno per sfogare lo stress, le pareti assorbono i suoni), i proteggi scarpe antipioggia (due ombrellini da applicare sulla punta delle scarpe), l’ombrello “al contrario” per raccogliere l’acqua piovana.

E ancora, un’impalcatura per portare un rotolo di carta igienica sopra la testa (comodo dispenser immancabile in caso di raffreddori cronici), la fascia reggi-ombrello per ripararsi dalla pioggia mantenendo le mani libere, la cravatta portaoggetti con la cancelleria sul retro e la cravatta che si trasforma in ombrello in caso di pioggia.

La lista sarebbe ancora lunga, ma credo che il concetto sia chiaro: sono tutte idee potenzialmente utili, ma la realizzazione estremamente bizzarra e il mercato globale può funzionare anche senza che vengano necessariamente commercializzate.