Desalinizzazione ad energia solare

Molte delle nuove ricerche scientifiche ed innovazioni sono mirate alla salvaguardia dell’ambiente e le necessità umanitarie (tragicamente in aumento). Uno tra i problemi principali per le popolazioni africane e del sud-est asiatico è la carenza di acqua: la siccità colpisce moltissime società, causando tante, troppe vittime e impedendo il funzionamento di strutture basilari e necessarie per lo sviluppo sociale ed il progresso economico ed industriale.

Il diritto al cibo e all’acqua è uno dei diritti fondamentali dell’uomo che, purtroppo, in molte parti del mondo non viene rispettato ed implementato.

Per questo motivo, da anni gli aiuti umanitari internazionali lavorano per provvedere ai bisogni immediati ed urgenti di queste popolazioni ma, allo stesso tempo, investono in progetti a lungo termine che possano rendere queste comunità autonome e autosufficienti.

La desalinizzazione dell’acqua

In zone del mondo in cui le risorse idriche scarseggiano, si è spesso ricorso alla desalinizzazione dell’acqua marina – chiaramente qualora paesi occidentali o organizzazioni internazionali abbiano investito nella creazione di infrastrutture e macchinari adeguati.

La desalinizzazione non è necessaria solamente per l’acqua marina, anche l’acqua di pozzi biologici scavati per andare alla ricerca di riserve idriche in profondità è spesso imbevibile a causa dell’elevato tasso di sale che contiene.

Tuttavia, questo processo fondamentale richiede moltissima energia per poter essere portato a termine: energia e fonti energetiche costanti e sicure spesso mancano nelle zone più rurali di paesi come India e molte nazioni Africane.

Fortunatamente, i ricercatori del MIT sembrano aver trovato una soluzione adeguata alle risorse e alle capacità tecniche ed elettriche di questi paesi: la desalinizzazione tramite energia solare.

La dissalazione per elettrolisi

I ricercatori del MIT (il Massachusetts Institute of Technology, una tra le più importanti università per la ricerca del mondo) hanno trovato una soluzione alternativa al classico metodo di dissalazione che sfruttava il principio dell’osmosi inversa.

La tecnica alternativa di dissalazione per elettrolisi è, in realtà, in circolazione dal 1960 e, oltre a permettere di evitare alti dispendi energetici (richiede dal 25 al 70 percento di energia in meno), garantisce il recupero di oltre il 90 percento dell’acqua.

Per di più, le strutture necessarie alla dissalazione per elettrolisi non hanno bisogno di manutenzioni particolari, non hanno filtri e le membrane da cui sono rivestite devono essere sostituite solamente una volta ogni dieci anni.

Lo sviluppo e l’ampliamento di questo nuovo uso di una tecnologia già ampiamente conosciuta potrebbero fare la differenza nella vita di milioni di persone che, purtroppo, ancora oggi non hanno accesso a risorse idriche a causa di gravi siccità e scarse piogge.

I ricercatori del MIT stanno ancora lavorando per il perfezionamento delle strutture e la diffusione su larga scala di una tecnica efficiente ed economica che potrebbe avere un impatto importante su scala globale.