Kamikatsu: zero waste entro il 2020

La piccola cittadina di Kamikatsu, in Giappone, si sta avvicinando pian piano al raggiungimento di un obiettivo incredibile ed invidiabile: essere la prima città zero waste (immondizia zero) del paese. Il progetto iniziato nel 2003 ha reso i cittadini protagonisti in prima persona rendendoli responsabili della riuscita del progetto.

A tredici anni di distanza, il 60% della popolazione è contento della soluzione innovativa ed ecologica, il 40%, invece, dichiara che preferirebbe tornare al classico metodo di smaltimento rifiuti e raccolta porta a porta.

Il metodo

Gradualmente, dal 2003 la cittadina di Kamikatsu ha rimpiazzato i camion della raccolta rifiuti con un centro di smaltimento e riciclo di altissimo livello. I cittadini sono obbligati a dividere scrupolosamente tutti i loro rifiuti e a portarla al centro dove viene suddivisa e raccolta in ben 34 contenitori diversi.

Praticamente, esiste un contenitore per qualsiasi tipo di rifiuto vi possa venire in mente: vetro bianco, vetro scuro, carta, rasoi, penne, bottiglie in plastica, giornali, riviste, cartone e così via. I rifiuti organici vengono riutilizzati come concime, mentre una suddivisione così scrupolosa degli altri materiali ha permesso di riciclare oltre 80% dei rifiuti, mentre il restante 20% è stato smaltito in una discarica.

Un bel passo avanti se consideriamo che prima del 2003 i rifiuti erano fatti sparire utilizzando un inceneritore a cielo aperto – estremamente inquinante e dannoso per le persone. Ma c’è di più, perché fermarsi all’80% quando si può raggiungere il 100? L’obiettivo finale è proprio questo: entro il 2020 Kamikatsu sarà la prima cittadina completamente zero waste del Giappone.

L’impegno dei cittadini

Chiaramente, suddividere e analizzare ogni elemento dei rifiuti prodotti non è semplice né piacevole. L’obiettivo zero waste è molto nobile ma non privo di inconvenienti e disagi per la popolazione. Fortunatamente, Kamikatsu conta poco più di 2000 abitanti quindi è facile per gli addetti ai lavori controllare che tutti i rifiuti vengano gettati nei contenitori più appropriati una volta al centro.

L’impegno maggiore, però, è da parte dei cittadini che ogni pochi giorni devono munirsi di pazienza e raggiungere con la propria automobile il centro di smaltimento. Sono state avviate anche delle iniziative per incentivare la propensione al riciclo e limitare gli sprechi.

Sono sorti, infatti, negozi e centri dove vige la legge del baratto: i cittadini possono portare gli oggetti che non utilizzano più e scambiarli con ciò che trovano nel negozio o ricevere in cambio un biglietto della lotteria. Inoltre, esiste anche una fabbrica in cui le donne del posto creano nuovi prodotti utilizzando proprio i rifiuti riciclati.

Come abbiamo visto, non tutti sono entusiasti di questo nuovo regime, tuttavia diciassette anni di impegno e resilienza potrebbero portare a risultati che, alla lunga, beneficeranno l’ambiente e la popolazione stessa.